Micio miao

Ieri micio ha avuto un po’ di malessere.

-ha sempre fame

-si deve abituare

-lasciate un po’ di crocchette sempre disponibili, lui ci va da solo.

Ebbene?

Si è mangiato tutto, voracità della giovane zia.

-questo lo fanno i cani

No, il mio gatto ha così smania di voler inseguire i piccioni che non può perdere tempo a mangiare. Si ingozza, quasi non respira.

-è un problema comportamentale

Ho preso una ciotola con i bordi alti a forma di cuore, inespugnabile persino alle lingue più lunghe.

Ci ha messo 5 minuti interi.

Poi? Alla carica delle bestie infami piumate.

Cari neogenitori, i consigli sono sempre utili, ma sono consigli, non leggi.

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Oppalà

Sto scrivendo, di nuovo…

Oggi, parlando con i miei, ho capito che l’unica rivoluzione possibile si basa sulla risata.

La comicità ci porterà fuori, come sempre. Per generazioni, è bastato che qualcuno osasse ridere delle difficoltà per essere ricordati tutti grandi.

Ridi anche se fuori è buio.

Ridi anche se sei solo.

E se ci riesci, ridi di te.

Oggi, ho scaricato una piccola app per mettere in ordine quello che faccio, poichè passo da picchi di produttività estrema e momenti di pigrizia totale.

Non so se capita anche a voi di cominciare la settimana sentendosi superman e finirla con Oppalà, come mio nonno appena seduto.

Oggi ho ricominciato a scrivere, ebbene, oggi ho dolore al nervo sciatico, come mio nonno.

Ridete anche voi di me.

2020

Se n’è andato, l’anno dello schifo, come lo chiamate tutti.

Come se il prossimo potesse sciogliere in un lampo i disastri.

Nessuno che si è reso conto dell’insegnamento più grande.

Ogni anno e la vita in sé dipende dal nostro modo di vedere le cose.

Io ho realizzato tanto, sebbene chiusa in gabbia, la mia testa viaggiava costantemente.

Non credo che il 2021 cambierà molto.

Credo che dovremmo faticare per riprendere in mano la ns vita.

Non sono neanche sicura ci sia una vecchia vita da riprendere.

Curiosi

Nel mio nuovo vicinato, non c’è molta ispirazione. Ognuno è chiuso in sé, nascosto nel proprio cunicolo.

Un gatto continua a lamentarsi sulla ringhiera del balcone di fronte.

Sono estremamente fortunata che il mio non sia così lamentoso.

La padrona lo zittisce ogni mattina, ma lui continua nel suo miagolio disperato.

C’è però uno spiraglio di routine che rimane.

Nel tragitto verso il lavoro mi imbatto in un postino in motorino.

Il postino non lo becco mai intento nelle consegne, ma al controllo esasperato di quella che credo sia la sua macchina.

Accosta il motorino e guarda ben bene dentro il finestrino.

Mi immagino le sue mille domande nel tragitto

“avrò spento le luci?”

“il finestrino è rimasto aperto?”

Questa mattina sono partita un bel po’ in anticipo.

Ho preso 4 pastine per i miei colleghi più una incartata.

L’ho appoggiata al parabrezza dell’auto e ho aspettato le 8.20.

Buon natale anche a te

Sfuggendo al dpcm

Natale o no?

Lo so è banale, ne parlano tutti. Aspettiamo in attesa di una speranza che nasconde un grande egoismo.

Non sai più neanche cosa augurarti.

Riuscire a tornare per goderti casa?

La gente muore..

I tuoi vicini:”muoiono tutti i giorni”

Ok, ma non così.

Non lo so, non ho la pretesa di sapere.

Mi spiace per mio padre che non vedo da 5 mesi, per l’albero, per l’atmosfera di campagna.

Vedremo il 3, vedremo

Novembre

Novembre sta sfuggendo, come il vento freddo che ha portato.

I vicini mi chiedono:

“Quando te ne vai?”

Sapevo che anche questa casa avrebbe avuto una data di scadenza.

Ieri la nuova coinquilina ha portato i suoi scatoloni.

Non ho soffiato come il mio nuovo micio, alla vista di questa invasione barbarica.

Ho curiosato, ho cercato di capire chi fosse questa sconosciuta con una scatola di “dixit” e mille libri di scienza.

Ti auguro la bellezza che ho provato io.

Ti auguro di viverla e amarla, di metterti al sole in terrazza la mattina.

È l’ora migliore.

Carrucole

Un foglio di carta è tutto quello che ci vuole.

Sapete ho sempre avuto il terrore delle carrucole, i giochi che di solito si fanno nei parchi avventura. Ho paura di sollevare i piedi da terra, mi terrorizza.

Persino al mare, sebbene sappia nuotare, odio non avere la possibilità di “toccare”.

Il primo psicologo della “scuola della vita” potrebbe pensare che si tratti di paura di perdere il controllo e di lasciarsi andare.

Chi dice questo, evidentemente, non mi conosce.

Non credo che il coraggio risieda in questo: non fare una carrucula non mi rende più o meno coraggiosa.

Ho dato prova del mio valore in più occasioni: vivo in questa città, ne ho già cambiate tre e mi adatto, mi trasformo; di tutte queste situazioni in molti avrebbero terrore.

Allora perchè non faccio quella dannata carrucola ai parchi?

La verità è che non mi dà sapore.

Vorrei dare una spiegazione più poetica, ma non la ho.

Buttarmi da un dirupo legata a delle corde non mi dà le emozioni che voglio.

Io ho bisogno di felicità al sapore di dolore, di quelli tosti.

Sono il cliché dello Sturm und Drang: se mi ami devi dirmelo con il mare in tempesta e lì mi butto senza toccare il fondo.

Scorre

Da mesi sapevo che questo giorno sarebbe arrivato.

Il tempo, chiedevo solo questo, tempo per me, per capire.

Chissà cosa ci sarà mai da capire?

E’ semplicemente vita che fila dritta avanti e la mia paura più grande:

correre sempre e perdermi.

Poi? Gli impegni?

No, piuttosto il mondo che ha riaperto gabbie.

L’idea che fuori si stia meglio.

Fare tutto, tutto quello che per mesi è rimasto sospeso, si è corso ancora.

Eh io ho perso, di nuovo, quello che avevo appena ritrovato.