L’avevo detto, il problema non era solo la costanza, l’assiduità con cui si battono i tasti sulla tastiera. L’avevo detto anche a me stessa che forse era ora di smetterla, di buttarsi più forte nelle cose, che arrovellarsi non avrebbe più portato bene. L’ avevo detto che per me il corpo è oggettivamente una prigioneContinua a leggere “Continuità da scrittori”